lunedì 2 novembre 2009

pare, escute, olhe


il documentario pare, escute, olhe è il grande vincitore del doclisboa 09, dove ha ricevuto ben 3 premi.
in questo suo 2° lavoro, il giovane realizzatore jorge pelicano (col suo precedente ainda há pastores aveva giàa ricevuto molti riconoscimenti internazionali), nonostante non sia particolarmente amato dalla critica e dal mondo accademico (i quali non gli riconoscono lo status di documentarista ma, al massimo, quello di realizzatore di inchieste televisive), colpisce nel segno e mostra un mirabile spaccato di questa remota regione (tras-os-montes), vittima di promesse politiche mai mantenute e di una mancanza di pianificazione territoriale che costringe i suoi abitanti a dover cercare altrove possibilità di vita.
l'occasione è la chiusura della linha do tua, una linea ferroviaria secolare (che è anche l'unico mezzo di trasporto per tante persone) per permettere la costruzione di un (inutile) mega bacino idrico, che soddisfa solo gli interessi economici della compagnia elettrica. l'episodio è segnato da diversi punti oscuri: politici che promettono che la linea non cesserà e che verrà rafforzata mentre hanno già autorizzato la costruzione della diga, chiusura di tratti di linea ed immediata sparizione di binari e materiali rotabili protetta dalla polizia, una gestione della società ferroviaria inesistente in quanto promozione e manutenzione della linea, il che porta ad una serie di strani incidenti (3 in due anni, dopo che nei primi 100 anni di esistenza non ve ne era stato uno) ed alla conseguente sospensione della linea. insomma: una vera schifezza.
oltre all'analisi tecnica della situazione e delle possibili alternative (confrontando le esperienze di
linee simili in europa che hanno trovato nuova vita grazie al turismo) il documentario mostra il quotidiano delle persone residenti nei luoghi attraversati, la cui sopravvivenza è legata all'esistenza della linea, i loro problemi, le loro lotte, i loro desideri. rimane l'amaro in bocca quando si capisce che non riusciranno mai a spuntarla.

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