mercoledì 29 luglio 2009

lx-factory



c'è una "piccola città", insediatasi in un ex-area industriale proprio sotto ai piloni del ponte "25 abril", tra le zone di calvário e santo amaro (holy bitter), che ha aperto i battenti di recente e che ha tutte le carte in regola per diventare la nuova zona trendy di lisbona.




quest'area immensa che nel corso della sua storia ha ospitato fabbriche tessili, magazzini, tipografie ed industrie grafiche e che dopo anni di abbandono era destinata a divenire area residenziale (è proprio il caso di dire "andare ad abitare sotto un ponte"), ha improvvisamente cambiato destinazione d'uso (causa crisi?) ed è diventata la sede (nonchè punto d'incontro) di molte delle realtà creative della città, in primo luogo quelle che lavorano nei settori della moda, pubblicità, grafica, comunicazione, multimedia, arte, architettura, musica ecc. e che hanno optato di non insediarsi nell'ormai troppo borghese santos design district.


oltre a questo, nel lx-factory vi sono spazi per spettacoli, concerti, alcuni club notturni, un ristorante, bar, scuole di recitazione, gallerie d'arte, negozi di abbigliamento alternativo e ateliers di artisti/artigiani, il tutto in un contesto rispettoso della architettura industriale pre-esistente.


vista l'aleatoreità della situazione (l'area un giorno potrebbe essere reclamata dai proprietari x continuare l'insano progetto di sfruttamento edilizio), gli spazi sono dati in affitto ad una cifra irrisoria (6€ al mq) e, per chi volesse aprire qui la sua attività, vi rimangono ancora molti spazi liberi.


visto l'elevato numero di realtà presenti ed una programmazione molto articolata, mi limito a mettere qui il link del loro sito, nel quale è descritta e linkata ogni attività lì esistente, e vi si possono trovare calendari attività, foto, video e tante altre informazioni.


tra i luoghi più emblematici vi è qui anche la nuova libreria ler devagar che, dopo aver chiuso i battenti dello storico negozio del bairro alto ed essersi trasferita alla fábrica braço de prata, allarga i suoi spazi di vendita/lettura, installandosi nei locali di una immensa rotativa di stampa. è di particolare effetto vedere gli scaffali dei libri incastrati tra questi macchinari


all'interno della libreria, all'ultimo piano della rotativa, vi si possono trovare gli oggetti cinematici del signor pietro, un italiano che vive da 50 anni a lisbona e che, raggiunta l'età della pensione, si è dedicato a costruire folli macchinari funzionanti con soggetti macchine del tempo (concetto ricorrente nelle suo opere), astronavi, deliranti città spaziali usando solamente materiali di riciclo e la sua folle fantasia.

2 commenti:

Gothic ha detto...

Confermo! E' diventata trendy e alternativa. Bel post.

cicciobomba ha detto...

grazie! è un po' di tempo che non ci passo, chissà come è diventato