martedì 26 agosto 2008

não há limite à incompetencia

Avete presente quando dovete fare una cosa e tutto comincia ad andare male, x cui il risultato di quella cosa è disastroso, allora la rifate, cercando di capire cosa era andato male la prima volta e sistemando il tutto al fine di creare le condizioni migliori per portare a termine la cosa, impiegandoci tutto il tempo e la cura possibile (tempo ed impegno che dovevano essere impiegati per la realizzazione di altre cose) ma anche stavolta và male x sfighe e inefficienze delle tecnologie utilizzate x il conseguimento dell'obiettivo, quindi ripetete tutto scrupolosamente una terza volta, utilizzando ancora maggiore attenzione (il che non vuol dire che le sfighe diminuiscano), solo che il materiale su cui state lavorando è oramai troppo esausto e quindi non vi permette + le performances che poteva dare durante il primo passaggio. A questo punto non potete + permettervi di sprecare energie, tempo e costose materie prime su un lavoro che non ne vuole sapere di andar bene, x cui cercate di farvi bastare quello che avete fatto, prendete un po' di qua e un po di là delle parti con meno problemi di quello che avete fatto precedentemente, raffazzonate il tutto e confezionate un prodotto del quale vi vergognate tantissimo perchè sapete che potete fare di meglio e quindi cercate di farlo passare in "camuffa", sperando che la gente se ne dimentichi in fretta.

A me tutto questo è successo con un insulso filmetto pubblicitario di circa 10 minuti (un inno al capitalismo: un contadino a bordo del suo asino compra un sacco di fertilizzante x il suo orto. nel giro di un paio d'anni e alcuni fortunati raccolti diventa ricchissimo, compra carrozza, casa, poi villa e macchina di lusso per poter raggiungere i vari angoli della sua tenuta oramai immensa), che mi ha fatto impazzire per un paio di settimane durante il mese di giugno, una pellicola con supporto ininfiammabile che stranamente non aveva nessun restringimento, anzi il passo era maggiore di un film standard, che a causa di tutte le perforazioni forzate, non voleva farsi stampare ne in tai, ne nelle continue, con enormi problemi di bolle e di instabilità dell'immagine,data anche la sua forte "imbarcatura", e che, ad ogni passaggio, peggiorava le sue condizioni fisiche.
Una volta finito il lavoro, ho quindi cercato di farlo passare di "nascosto" all'archivio, sperando che, data l'insulsaggine del filmetto, nessuno avrebbe voluto approfondire la conoscenza del medesimo.

Questo film oggi è assunto agli onori delle cronache di tutta la stampa nazionale come scoperta dell'anno; pare che questo contadino era il maggior attore portoghese dell'epoca e la cuf (committente del lavoro) ne sta facendo una campagna stampa pazzesca, anche in vista dei festeggiamenti del suo centenario (articoli: público 1-2, diário de noticias, aeiou)



Ovviamente nessuno di questi bamboccioni del giornalismo s'è accorto della mediocre qualità del lavoro; si limitano a riportare la velina della cuf che cita che il lavoro di restauro è stato fatto alla cinemateca/anim ed enfatizzano sul duro lavoro certosino dei tecnici del restauro, durato 2 mesi (e daje con 'sto pennellino).
Questo tipo di pubblicità è qualcosa di anomalo per la cinemateca (che in questo caso non ha fatto nulla come non fa mai nulla x promuovere i propri restauri) è frutto solo di un'iniziativa della cuf, che ringrazio tanto.

1 commento:

ganglio ha detto...

in effetti le didascalie sono un po' ratones....