martedì 6 maggio 2008

vila nova de milfontes: um fim de semana "esquecível"

Ponte del 1 maggio malsfruttato dal "casal" (il 1° giorno pigramente lasciato trascorrere senza uscire da casa). L'idea originaria era andare a trovare l'amica olandesa che sta a castelo de vide, che al telefono ci dice: "venite, venite, io domani però vado a redondo da luigi". Allorchè optiamo per una destinazione marina. Era molto tempo che volevo andare a tavira, ultima località degna di nota in algarve prima della frontiera spagnola, solo che partendo alle 4 di ven.pom. non saremo mai arrivati. Si decide allora di andare nella + vicina vila nova de milfontes, si carica la macchina, si perde un'ora al feira nova di bela vista x comprare il tabacco preferito di carine, si imbocca il ponte vasco da gama ed in sole 3 ore di autostrada/strada sterrata, si è nel luogo. Troviamo alloggio presso la depandance della casa amarela, consigliata dalla insufficiente guida lonely planet del portogallo, ambiente carino, non proprio economicissimo (40€ a notte che diventano 60 in alta stagione, contro i 25/30 ai quali siamo abituati di solito x una doppia). Il proprietario, rui, è un pazzo simpatico che ride sempre e che mi da' del bernardotti (che secondo lui era un nobile italiano che salvò ebrei dall'olocausto, mai sentito prima), dal suo accento non si riesce a capire se sia portoghese o brasiliano. La stanza è carina, affacciata su un grande patio, dal cui tetto terrazzato si può scorgere il mare, solo che, l'impianto di riscaldamento solare installato dall'ecologista rui, è sottodimensionato rispetto al numero di stanze che deve scaldare, x cui, salvo l'indomani a mezzodì, ci tocca fare la doccia fredda.

Cerchiamo di cenare in un posto consigliatoci dal rui, ma non lo troviamo. Ripieghiamo su di un bar con cucina con tavoli all'aperto che ci prepara dei petiscos di pesce; indimenticabili i gamberetti in salsa al vino di porto.
Milfontes è situata sul lato nord della foce del fiume mira, all'interno di quello che dovrebbe essere un parco naturale (nel quale, di logica, non sarebbe consentito costruire, solo che abusivismo e condoni hanno trasformato un tipico e tranquillo borgo alentejano in un posto abbastanza orrendo da vedere).
Il sabato mattina, dopo colazione e spesa nel piccolo ma superfornito supermercato locale (dove, a differenza degli ipermercati lisbonesi, è possibile trovare tutto) andiamo alla spiaggia del paese. Il sole sparisce appena arrivati (tornerà a farsi vedere solo x pochi minuti nel corso del week end) e l'acqua, nonostante la spiaggia non sia in oceano aperto ma dentro la foce del fiume, ha una temperatura che noi mariquinhas italici, abituati al brodo adriatico, non possiamo sopportare. Per pranzo troviamo solo della carissima comida de plástico al chiosco della spiaggia. L'insoddisfazione aumenta e ormai son lì x dichiarare esperienza totalmente negativa questo fine settimana. Fortunatamente nel pomeriggio scopriamo sull'altro lato del fiume una bella spiaggia (praia das furnas) composta di varie calette, abbastanza vuota, dove la marea calante ha creato dei bei disegni sulla sabbia (l'acqua continua a rimanere fraddissima, ma verso il tramonto sembra + sopportabile).


Nell'arrivare lì, "salviamo" una coppia di giovani che, per infrattarsi ed amoreggiare nella pineta, erano rimasti insabbiati con la macchina, e aspettavano soccorsi da ore.

La serata prevede cena nella fantastica, ma cara "tasca do celso" + proiezione (quasi solo x noi) del film Juno al cinema girasol (con notevoli problemi tecnici).
L'indomani il tempo continua ad essere dispettoso, decidiamo di muoverci verso nord ad una spiaggia (praia de são torpes a sines) che ci han detto avere l'acqua + calda x via degli scarichi della centrale elettrica retrostante. Andiamo quindi dal rui a pagare l'alloggio, che ci consiglia invece di andare alla migliore spiaggia della zona, la praia do malhão, dove tosto ci rechiamo.


Veramente molto bella, ma il mito della spiaggia con acqua calda ci spinge ad andarcene dopo poche ore in direzione di sines. Durante il breve percorso attraversiamo le località di poca farina e testa di capra.


L'illusione dura poco, l'acqua sarà si e no 1°C + calda, ma il posto è davvero uno schifo e la presenza della centrale è davvero angosciante. Cerchiamo quindi un posto x mangiare e lentamente ce ne torniamo a lisbona.

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