domenica 31 agosto 2008

martino monnezza

dall'omonima stazione metro (martim moniz) sulla linea verde

martim moniz è un personaggio leggendario le cui vicende si incastrano col fatto storico dell'assedio (poi liberazione) di lisbona del 1147. secondo alcuni era un uomo delle truppe cristiane il cui gesto eroico permise l'ingresso in città delle forze cristiane, secondo altri un bastardo abitatore cristiano della lisbona araba, che aprì di nascosto le porte della città permettendo all'assediante cristiano la trucidazione dei suoi concittadini musulmani, che avevano tanto diritto come i cristiani di stare lì.
le vicende, come già detto prima, si incastrano nella jihad cristiana, che ha permesso la nascita del portogallo. qui una ricostruzione dei fatti secondo le cronache dell'epoca:
1) il portogallo ancora non esisteva, la penisola iberica era un miscuglio di staterelli a nord (regno di castiglia, regno di leon, galizia, contado di portucalete) governate da persone che tra di loro avevano strettissimi rapporti di parentela (fratelli, cugini, figli/genitori) ma che si combattevano, scaramucciavano, tradivano, invadevano l'un con l'altro a scapito delle popolazioni locali, ed un sud dominato dagli arabi, presenti in zona da 300 e passa anni.
2)


il duca di portucalete dom afonso henriques, futuro 1° re del portogallo dopo aver sconfitto l'esercito di sua madre teresa di leon, (rea di essersi arresa alla di lei sorella urraca di castiglia per questioni di dominio della galizia, in mano al reggente fernão peres de trava, amante della teresa, quindi nemico del figlio, ma poi suo vassallo) depostola (o mandata in esilio, o chiusa in un convento o forse + probabilmente fatta uccidere <..ah! l'amore di un figlio per la propria madre è sempre qualcosa di estremamente difficile da decifrare..>) decide che ha bisogno di uno stato e si muove verso sud alla conquista delle terre in mano da secoli agli arabi. ottiene facili vittorie ma si ferma vari mesi alle porte di lisbona, città che offriva una certa resistenza.
3)


venne in suo aiuto una flotta di navi proveniente dal nord europa, in viaggio verso gerusalemme per la seconda crociata, che in una pausa a porto si era fatta convincere dal vescovo della città dom pedro pitões e dom joão peculiar, amico dell'afonso henriques (colui che per anni spinse la causa x il riconoscimento del regno di portogallo presso il papato)
4)

questa flotta di circa 200 navi e 13000 uomini, composta da inglesi, scozzesi, fiamminghi, frisoni, e tedeschi era al comando di arnulfo de areschot (arnold III de aerschot, nipote di goffredo di luvania), cristiano de gistell (christian de ghistelles), simão de dover (simon of dover), herveo de glanvill (hervey de glanville, contestabile di suffolk), arriva alla foce del tejo nella primavera 1147
5)


nell'area dove attualmente c'è la baixa, che all'epoca doveva essere parzialmente occupata dalle acque paludose del tejo, stazionava l'armata di afonso henriques, tra i qual c'erano fernando pires, fernão mendo e pêro viegas, genero di egas moniz (l'aio di afonso).
6)


lo sforzo congiunto delle armate di terra portoghesi e fella forze navali crociate non produsse alcun risultato per lungo tempo. ad ottobre la citta fortificata (che si trova negli attuali quartieri di castelo e alfama) era ben lungi dall'essere conquistata.
7)

i soldati si arrabattano a destra e a sinistra x cercare di entrare nelle citta, ma fu soltanto con l'intervento di martim moniz (secondo la leggenda), che, visto uno spiraglio in una delle porte della città, ne impedì la chiusurala bloccandola col proprio corpo, permettendo così l'ingresso delle forze porto/crociate. si dice che, nonostente ferito a morte da quest'azione, si rialzò ed ebbe il tempo di ammazzare qualche musulmano prima di cadere.



in realtà furono gli arabi che, sfiniti da un assedio di 6 mesi, concordarono una resa, chiedendo l'immunità per la loro comunità. l'afonso, quel bastardone, dapprima concordò ed una volta dentro la città, non ci pensò 2 volte a far trucidare tutti i poveri arabi.
8) felici ed ebbri della vittoria, molti crociati rimasero in portogallo, determinando così l'insuccesso della seconda crociata.

ironia della sorte, questa zona della città, dedicata a questo baluardo del cristianesimo, è oggi totalmente nelle mani di immigrati, per lo + cinesi e pakistano/bengalesi (i musulmani sono ritornati nella zona da dove erano stati cacciati 900 anni fa).

le foto di questo post sono le prime realizzate in assoluto con la mia nuova olympus µ 840.

1 commento:

casoleil ha detto...

instrutivo e divertido. Tens um futuro como historiador para dummies